In pietra mutata ogni voce
Omaggio a Salvatore Quasimodo nel centenario della sua nascita
Progetto scenico di Angelo Ruta.
Con la partecipazione del
- Quartetto Diakhordon
- Paolo Noschese – violino
- Cinzia Pierangelini – violino
- Rosaria Mastrosimone – viola
- Maurizio Salemi – violoncello
- Elisa Turlà soprano
- Peppe Scucces percussioni
- e con Ensemble dell’Orchestra di fiati “Città di Modica” diretto da Francesco Di Pietro
- con la partecipazione degli allievi del Laboratorio Teatrale del Centro Giovani del Comune di Modica
- e del Laboratorio Teatrale del Comune di Pozzallo
Regia Angelo Ruta
- Direttore artistico Giovanni Spadola
- Coreografie Tiziana Cona
- Coreografie dei figuranti Serena Cartia
- Scene e costumi Giusi Digrandi
- Direttore di scena Carmelo Pellegrino
- Produzione esecutiva Mariolina Marino – Gioventù Musicale d’Italia
- Aiuto regia Simonetta Cartia
- Assistenti alla regia Lillo Contino, Gabriele Zacco
- Realizzazione costumi Angela Rosa
- Macchinista Peppe Catteri
- Luci e suono Arte Sicilia
- Montaggio contributi audio Luca A. Sarni
- Consulenza musicale Federica Pagnacco
- Registrazioni effettuate presso Mediajuice – Milano
- Assistente produzione Maria Antonietta Basile
- Coordinamento Isabella Colombo
- Addetto stampa Marco Sammito
- Grafica Andrea Baglieri
LA POESIA COME TEATRO
I poeti sono il sale della terra. I poeti hanno la grande forza di cantare la vita, la nostra storia; hanno la grande forza di fissarla in una parola, in una voce che possiede la magica estensione nel tempo. È un segno di grande sensibilità civile e culturale ascoltarla con amore e concretizzarla nella realizzazione di un evento per la memoria. È la testimonianza, per una comunità, di possedere ancora una grande risorsa: parlare con la voce dei propri poeti.
Tutto ciò ha ancora più forza se si decide di far vivere come spazio scenico un naturale teatro di pietra, uno degli spazi più suggestivi del luogo: la scalinata del duomo di San Giorgio, con la sua facciata a fare da sfondo.
Questo progetto è nato da una coraggiosa e illuminata committenza da parte delle Istituzioni, raccolta e trascritta in un progetto scenico frutto di un attento studio del corpus poetico quasimodiano e di una preziosa tessitura drammaturgica, posta in essere dall’entusiasmante sinergia di un lavoro di squadra che restituisce tutto il senso dell’agire teatrale.
(Giovanni Spadola)
NOTE DI REGIA
Penso ai versi di Quasimodo come a una rappresentazione greca.
Penso ai personaggi che hanno preso vita con le sue parole, evocati per una sera in un gioco di apparizioni e ombre: Giulietta e Romeo, Odisseo, Edipo e Tiresia, Danae.
Poesia di corpi che si muovono, di musica e di pietre, in uno scenario naturale vertiginoso.
Ho suddiviso l’azione scenica in sette quadri tematici, legandola o interrompendola di volta in volta con la musica; ho cercato di cogliere la forza espressiva dei gesti quotidiani, le tensioni e l’emotività dei versi, con l’aiuto della coreografia sensibile dei figuranti e dell’appasionata energia di tutti gli attori.
(Angelo Ruta)
Rassegna Stampa